Come curare le gambe gonfie, un disturbo da non sottovalutare

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Le tue caviglie si gonfiano in continuazione e a questo problema si affiancano altri disturbi come prurito e dolore? Allora è il caso di monitorare e approfondire meglio la situazione e di capire come curare le gambe gonfie, poiché alla base potrebbe esserci un problema piuttosto serio che richiede interventi preventivi.

Non è il caso di allarmarti se soffri di gonfiore alle gambe, soprattutto se il problema è circoscritto alle ore serali oppure nei periodi estivi. Potrebbe essere un disturbo naturale per chi passa molto tempo al lavoro in piedi, oppure nelle stagioni calde.

Tuttavia il problema non va sottovalutato, soprattutto se è ricorrente e si presenta con una certa continuità. In questi casi un consulto medico è più che consigliabile, ma analizziamo quali sono i rischi se le gambe continuano a gonfiarsi, le possibile problematiche latenti e le contromisure da adottare.

Come curare le gambe gonfie: i sintomi

Per combattere e sconfiggere il nemico bisogna conoscerlo, perciò è importante riuscire a identificare i sintomi di questo problema.

L’insufficienza venosa inizia con un gonfiore che aumenta sempre di più, fino a trasformarsi in un continuo formicolio e poi in una pesantezza che rende difficoltoso addirittura fare semplici passi.

Perché succede questo? Per rispondere facciamo una mini-lezione di anatomia. A differenza delle arterie le vene non hanno uno strato muscolare particolarmente sviluppato, anzi presentano una parete piuttosto sottile e, a causa di questa condizione, fanno fatica a compensare lo sforzo fatto.

Il liquido quindi fuoriesce dai vasi attraverso i capillari e tende a depositarsi, creando quella fastidiosa sensazione di gonfiore e di pesantezza delle caviglie e di conseguenza delle gambe.

Quali sono i soggetti maggiormente a rischio?

I soggetti maggiormente a rischio sono le donne per una serie di cause. La gravidanza sicuramente può lasciare in eredità la pesantezza delle gambe, soprattutto se non si segue una dieta equilibrata e se non si pratica un po’ di sana attività sportiva.

C’è poi da considerare che le donne, rispetto agli uomini, hanno una struttura venosa più debole e quindi il rischio che compaiano vene varicose è decisamente più alto.

Generalmente si tende a pensare che le vene varicose e problemi di gonfiori delle gambe riguardino esclusivamente le donne in età avanzata, ma non è così. Anzi, si stima che il 40% della popolazione adulta, con un’età relativamente giovane compresa tra i 35 e i 40 anni, possa sviluppare questa problematica in prossimità del ciclo o in seguito a una lunga esposizione a fonti di calore.

Proprio per questo motivo in alcune donne la pesantezza di gambe compare esclusivamente nel periodo estivo, quando ci si espose più a lungo ai raggi solari, per poi attenuarsi fino a scomparire del tutto nei periodi autunnali e invernali.

Quali sono le cause?

In alcuni casi le cause non sono “esterne”, ma “interne”. Chi soffre di questo problema infatti presenta spesso una stasi dei vasi linfatici, incapaci di drenare il liquido che si accumula proprio perché le vene non riescono a trattenerlo nel sangue.

Ecco perché è opportuno rivolgersi ad un professionista del settore che, una volta analizzato il problema, sarà in grado di capire se è di natura transitoria (causato magari da un’eccessiva esposizione al sole) o se alla base c’è qualcosa di più serio.

Nelle donne con un’età più avanzata, ad esempio, il gonfiore alle gambe potrebbe essere un campanello d’allarme che preannuncia uno scompenso cardiaco. Intervenire in modo opportuno consente di prevenire problemi più seri, come un infarto cardiaco.

Un altro problema è legato alla poca conoscenza di questa patologia, o quanto meno alla scarsa sensibilizzazione sulla necessità di prevenirla con i metodi adeguati.

Dopo le allergie e l’ipertensione il gonfiore di gambe è la malattia venosa cronica più diffusa, tuttavia solo una persona su 3 sa di soffrirne. Una grave lacuna, poiché il disturbo si può curare adeguatamente purché si segua uno stile di vita corretto e le giuste terapie farmacologiche per prevenire la comparsa di capillari dilatati sulle gambe o altre complicanze peggiori, come varici, ulcere invalidanti e tromboflebiti.

Come curare le gambe gonfie: consigli utili

Partendo dal presupposto che è sempre consigliabile una visita dallo specialista, ci sono diverse contromisure per contrastare e prevenire questo disturbo.

La piscina ad esempio è un’ottima alleata per combattere il gonfiore delle gambe, che possono muoversi liberamente e senza sforzi eccessivi in un ambiente naturale come l’acqua. Inoltre il fluire dell’acqua migliora anche la circolazione del sangue, riducendo così la ritenzione idrica.

In alternativa bastano anche delle passeggiate o una pedalata in bicicletta, sempre senza esagerare e tenendo conto dei propri limiti fisici.

Nei casi più complessi gli esperti suggeriscono l’uso di calze elastiche, in grado di garantire una compressione di circa 70 denari, anche se bisogna sempre seguire le indicazioni di un esperto.

Da evitare short e pantaloncini fascianti troppo stretti, o cinture che comprimono eccessivamente. Anche la compressione dall’alto, cioè dall’addome, può provocare problemi di gonfiore alle caviglie.

L’alimentazione deve essere caratterizzata da tante fibre e molto acqua, sempre seguendo un’alimentazione corretta per evitare che l’intestino diventi troppo pigro.

Foto: Facebook

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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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