Una comunicazione aperta e sincera con i propri figli è cruciale per incoraggiarli a sentirsi liberi di dirti cosa provano. Per questo è importante dimostrarsi capaci di ascoltare e reagire in modo opportuno non solo alle belle notizie, ma anche a espressioni di rabbia, imbarazzo e tristezza, concentrandosi anche su elementi quali il linguaggio del corpo e il tono.
Ovviamente bambini di età diverse potranno capire e prestare attenzione a una conversazione con tempi e modalità distinte: tenere presente questo aspetto aiuterà nella comunicazione, migliorando il legame.
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Cogliere le occasioni
Quando un figlio ha qualcosa di importante da dire, è cruciale per lui sentire che la figura di riferimento genitoriale sta davvero ascoltando in maniera attiva. Ecco perché è ancor più fondamentale pensare al contesto ideale per una buona conversazione con i propri figli.
La maggior parte di noi ritiene che per parlare servano momenti studiati appositamente, quando in realtà bambini e ragazzi tendono ad aprirsi nel mezzo di altre attività quotidiane. Inoltre, i figli differiscono molto nello stile di comunicazione: alcuni hanno bisogno di molti incoraggiamenti e feedback positivi per aprirsi, mentre altri vorranno comunicare in maniera costante. Ad ogni modo, ciò potrebbe portare a dover interrompere ciò che si sta facendo per ascoltare. È per una buona causa.
Processare le emozioni
A maggior ragione, se le occasioni non nascono da sole, vanno create. Ad esempio, i pasti in famiglia possono essere un ottimo momento per parlare delle cose di tutti i giorni. Se tu e i tuoi figli siete abituati a instaurare molte conversazioni riguardo la quotidianità, sarà più facile parlare quando sorgono situazioni più difficili.
Ecco perché è importante parlare di tutti i tipi di sentimenti, quali rabbia, paura e ansia, aiutando i figli a costruire un vocabolario adatto per processarli. Dire che si è arrabbiati è diverso dall’arrabbiarsi: imparare la differenza è cruciale per comunicare efficacemente.
Gestire i conflitti a parole
L’aspetto forse più difficile è quello della risoluzione dei conflitti: lavorare insieme per risolvere i problemi può essere complesso. Potresti non essere sempre in grado di trovare subito una soluzione positiva a un problema, dovendo tornare sugli aspetti più spinosi solo in un secondo momento.
Da questo punto di vista è fondamentale tenere a mente che non bisogna avere fretta nella risoluzione dei problemi, trovando il momento ideale e sempre privatamente. Anche nelle situazioni più tese, non cedere alla tentazione di criticare i figli di fronte ad altri: sarebbe davvero controproducente.
Incoraggiare i figli ad ascoltare
I bambini hanno spesso bisogno di aiuto per imparare ad ascoltare. Un buon modo per farlo è attraverso l’esempio, lasciando che i figli finiscano di parlare e poi rispondendo. Chiedi ai tuoi figli di raccontarti come si sentono riguardo alle cose più insignificanti, chiedendo di aiutarti a capire.
Quando mostri loro che sei in grado di ascoltare, di riflesso aiuti anche loro a sviluppare la capacità di ascolto. Infine, guarda le espressioni facciali e il linguaggio del corpo: ascoltare non vuol dire prestare attenzione solo alle parole, bensì cercare di capire cosa esse nascondono.
Scegliere il linguaggio adatto
Usa termini e concetti comprensibili, perché può essere difficile per un figlio continuare a prestare attenzione se non capisce di cosa stai parlando. Semplifica le istruzioni e le richieste in base all’età e al livello di apprendimento.
Quando si tratta di comunicare aspetti complessi o legati alla sfera emotiva, evita le critiche, provando invece a spiegare perché vuoi che non si ripeta un certo comportamente e facendo leva su di un livello empatico. Come già esplorato, tu sei il primo modello d’esempio e i figli imparano a comunicare osservandoti: quando parli con loro ma anche con gli altri in modo rispettoso, stai dando un messaggio importante.
Fare attenzione ai dettagli
Spesso dietro a racconti che appaiono superficiali si nasconde un livello molto più profondo. Quelle che agli adulti appaiono esclusivamente banalità, per i bambini sono una comfort zone, poiché si spaventano quando cerchiamo sentimenti più profondi.
Quindi, impegnandosi nelle conversazioni che sembrano superficiali, il più delle volte il banale porterà a ciò che sta realmente accadendo. Sintonizzandosi su ciò che comunica il linguaggio del corpo, è possibile rispondere anche a messaggi non verbali.