Donna lavoratrice e uomo casalingo: un connubio, oggi piuttosto comune, impensabile fino a qualche decennio fa. La moglie angelo del focolare ed il marito che porta i soldi a casa è una visione, forse un po’ patriarcale, che sta lentamente svanendo in questi ultimi anni.
Sono sempre di più le donne che decidono di lavorare, imponendo un nuovo modello di famiglia, figlio dei cambiamenti sociali e culturali, ma anche economici.
Si crea così un nuovo equilibrio tra la coppia, che deve trovare le giuste sinergie per cooperare insieme e trovare un “modus operandi” in grado di garantire l’armonia in famiglia.
Analizziamo quali sono le cause che hanno determinato questo piccolo “terremoto” sociale e culturale e come comportarsi in casa per raggiungere un perfetto equilibrio.
Donna lavoratrice e uomo casalingo: colpa della crisi economica?
Ancor prima dell’avvento della pandemia la crisi economica ha cambiato le carte in tavola. I settori più colpiti sono stati quelli che comprendevano la manodopera maschile, con licenziamenti di massa.
Le donne invece sono riuscite a mantenere più facilmente i loro posti di lavoro, garantendo l’unico introito in famiglia.
In una situazione del genere le coppie hanno dovuto fare di necessità virtù. Se l’uomo non ha un impiego, tanto vale dedicarsi alle faccende domestiche e badare all’educazione dei figli, mentre la donna va a lavoro.
Dopo la crisi economica è poi subentrata la crisi pandemica, che si è abbattuta come un ciclone sulla finanza mondiale. Sono stati bruciati ancora più posti di lavoro, riducendo ulteriormente il budget della famiglia.
Per la donna lavorare è diventata così una necessità, più che una scelta. Nel periodo di pandemia avere un lavoro ha rappresentato un lusso ed oggi la situazione è ancora piuttosto complessa. Ecco perché chi ce l’ha se lo tiene stretto.
Crisi economica e crisi pandemica hanno quindi stravolto i ruoli in famiglia, determinando una situazione che ormai si è radicata e sembra destinata a durare nel tempo.
I cambiamenti sociali e culturali
Sarebbe però sbagliato pensare che l’inversione dei ruoli sia stata causata esclusivamente da fattori economici. Molto hanno inciso anche i cambiamenti a livello sociale e culturale.
Secondo i dati Istat, qualcosa si è mosso a partire dagli anni ’80. Da quel periodo sempre più donne hanno iniziato a studiare all’università, conseguendo titoli di studio e quindi avendo più possibilità di trovare impiego nel mondo del lavoro.
Se da una parte è vero che l’aspirazione di quasi tutte le donne è diventare mamma, è altrettanto vero che dopo un percorso di studi vogliono comunque realizzarsi anche come professioniste.
Ambizioni più che legittime e che oggi trovano compimento in una società moderna che offre più opportunità di lavoro anche alle donne.
L’emancipazione femminile, affiancata ad un maggiore livello di istruzione, ha fatto nascere nelle donne il desiderio dell’indipendenza economica.
Lo stereotipo della donna casalinga e dell’uomo lavoratore, anche se non è stato abbattuto del tutto, inizia lentamente a sgretolarsi sotto i colpi di una modernità sempre più emancipata.
Donna lavoratrice e uomo casalingo: come abituarsi al nuovo equilibrio?
Se in Italia la donna lavoratrice e l’uomo casalingo è una situazione nuova difficile da accettare, in tanti altri paesi è una realtà consolidata già da tempo.
L’Italia, paese tradizionalista, accetta sempre con una certa riserva i cambiamenti ma prima o poi si adegua. Secondo gli esperti i più “a rischio” in questa situazione sono gli uomini, che possono sentirsi privati della loro virilità e perdere l’identità.
Si tratta semplicemente di cambiare prospettiva. Le faccende domestiche vengono viste, erroneamente, come operazioni secondarie. Non è così, sono anzi azioni indispensabili per garantire il benessere ed il comfort tra le 4 mura domestiche.
Allo stesso modo bisogna considerare l’educazione dei bambini, altro aspetto di primaria importanza. Il lavoro, per quanto fondamentalmente, non è quindi l’unico pilastro che tiene in piedi la famiglia.
Partendo da questo presupposto molti casalinghi hanno accettato ed anche apprezzato questa condizione. Secondo alcune statistiche ci sono tre faccende domestiche in particolare che gli uomini preferiscono: lavare i piatti, stirare e passare l’aspirapolvere.
Le faccende domestiche e l’educazione dei figli sono quindi importanti esattamente come il lavoro. Ragionando in quest’ottica il rapporto diventa più equilibrato, senza il rischio che uno dei due partner possa perdere la sua identità.
I vantaggi per la coppia di una sana collaborazione
Bisogna poi considerare i casi in cui sia la donna sia l’uomo lavorano. Generalmente è la donna che, pur avendo un impiego, si occupa delle faccende domestiche e dell’educazione dei figli, sobbarcandosi di un carico di lavoro eccessivo.
Anche questo è sbagliato. In questi casi gli esperti consigliano all’uomo di essere più presente nelle faccende domestiche. Anzi, secondo una ricerca in presenza di un marito collaborativo le donne sono più felici, poiché hanno più tempo libero da dedicare a se stesse, magari per un’uscita con le amiche o per fare un po’ di sano sport.
Si innesta così un circolo virtuoso che regala benessere psico-fisico alla coppia. Liberarsi degli stereotipi aiuta quindi a trovare un perfetto equilibrio di coppia, collaborando e cooperando insieme per il reciproco benessere.
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