Colloquio di lavoro: su cosa non bisogna mai mentire?

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Il colloquio di lavoro di solito genera ansia e stress, soprattutto per le donne per le quali risulta ancora più complicato convincere il reclutatore a darle quel posto di lavoro. Le aziende ci pensano sempre due volte prima di assumere una donna, soprattutto se in età fertile, giovane e desiderosa di avere figli. Non dovrebbe essere così, ma allo stato attuale purtroppo questa è la situazione.

Tuttavia è importante essere sincere e trasparenti, poiché mentire può avere ripercussioni negative nell’immediato (la poca sincerità non è un buon viatico per essere assunte) e sul breve-medio periodo (una volta scoperta la bugia il datore di lavoro potrebbe non fidarsi più).

Abbiamo quindi analizzato alcuni aspetti sui quali non bisogna mentire durante un colloquio, dando consigli preziosi per avere più possibilità di ottenere l’impiego.

Colloquio di lavoro: i consigli di Bonnie Dilber

Bonnie Dilber è un recruiter che ha scritto per Business Insider alcune considerazioni su come presentarsi ad un colloquio e su quali cose non bisogna mentire.

Per aumentare le tue possibilità di essere assunta potresti essere tentata dall’esagerare o addirittura inventare esperienze lavorative o competenze che in realtà non possiedi. Questa non è certo una buona idea e dovresti essere sempre sincera sulle tue reali esperienze precedenti.

Dilber ha raccontato che qualche anno fa intervistò una persona il cui curriculum mostrava due anni di esperienza in un’azienda che lui conosceva bene. Facendo qualche domanda più approfondita ha scoperto che quella persona ci ha lavorato in realtà solo pochi mesi. Il risultato finale? La persona è stata scartata. Il consiglio di Dilber è di elencare tutti i precedenti datori di lavoro, indicando anche le date precise.

Un’altra tentazione è quella di dare referenze false, ma anche qui il rischio è di essere scoperte. Diliber ha consigliato quindi di identificare i capi e i manager che hanno stima di te, facendo loro sapere che vuoi indicarli come riferimento per avere buone referenze. Il potenziale datore di lavoro infatti vuole ascoltare i manager delle aziende dove hai lavorato precedentemente per avere una visione globale più ampia delle tue capacità.

E ancora non devi mentire sulla tua istruzione, le tue qualifiche, le tue competenze e le tue capacità. Potresti essere tentata dall’ingigantire le tue capacità e competenze, ma questo non depone a tuo favore. Immaginiamo che hai una conoscenza scolastica dell’inglese e invece hai indicato che lo parli fluentemente, come ti comporterai se il tuo datore di lavoro ti chiede di sostenere un colloquio in inglese con un cliente? Non mentire quindi sulle tue competenze e, se non le possiedi, sii onesta e fallo presente, spiegando che però hai voglia di imparare e crescere professionalmente.

Le altre cose sulle quali non mentire

Oltre ai tre consigli di Diliber, ci sono altre cose sulle quali è opportuno non mentire per non trovarti in difficoltà. Le possiamo così elencare:

  • retribuzione attesa;
  • motivo per il quale hai lasciato il lavoro precedente;
  • disponibilità.

Retribuzione attesa

Durante un colloquio di lavoro il recruiter generalmente ti chiede quanto ti aspetti di guadagnare. Alcune persone tendono a mentire per svariati motivi, ma tu non devi farlo.

Alcune candidate indicano una cifra più bassa per la quale sono disposte a lavorare, con l’obiettivo di ottenere un lavoro, ma questo è un errore. Magari fai presente che sei disposta a lavorare per 1.000 euro mensili, quando invece in cuor tuo ambisci a guadagnare almeno 1.200-1.300 euro. Questa bugia, anche se dovesse aiutarti ad ottenere il lavoro, non ti aiuterà in futuro poiché quando chiederai un aumento il tuo capo potrebbe ricordarti che hai fatto presente di essere disposta a lavorare per 1.000 euro, quindi potrebbe rifiutarlo.

Il motivo per il quale hai lasciato il lavoro precedente

Altra domanda frequente posta dal selezionatore è perché hai deciso di lasciare il lavoro precedente. La tentazione di denigrare la tua ex azienda, i tuoi ex colleghi o il tuo ex capo potrebbe essere forte, soprattutto se il rapporto si è concluso in modo burrascoso. Ma non faresti una bella figura con il tuo probabile nuovo datore di lavoro.

L’onestà paga sempre e quindi dovresti essere sincera sul motivo per il quale hai deciso di lasciare il tuo vecchio lavoro. Potresti spiegare che preferisci lavorare in un’azienda più ambiziosa, che punti a crescere professionalmente e anche a guadagnare di più.

Disponibilità

La disponibilità è un’altra cosa sulla quale non dovresti mentire, poiché l’eventuale bugia può farti trovare in una posizione delicata. Se hai una famiglia e preferisci il part time, fallo presente. Non ha senso dichiararti disponibile a lavorare full time, se non riesci a gestire tutti gli impegni o se comunque hai vincoli temporali.

La disponibilità va intesa a 360° e tutti gli aspetti legati ad essa vanno approfonditi. Il tuo datore potrebbe chiederti se sei disposta a spostarti o a fare delle trasferte. Dire sì solo per ottenere il posto di lavoro è inutile, soprattutto se non puoi mantenere gli impegni, poiché il tuo datore di lavoro avrebbe una scusa per licenziarti se non mantieni gli accordi presi.

Foto: Pixabay

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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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