Le donne impegnate tra le faccende di casa e tra le mille responsabilità lavorative sanno bene qual è il valore del tempo che hanno a disposizione. Nonostante ciò capita sempre più frequentemente di avere un calo di concentrazione con una conseguente perdita di tempo utile e di produttività sul posto lavorativo. Ci sono sempre più donne poco concentrate al lavoro: da cosa dipende?
Le colpe della sbadataggine vengono addossate allo stress, al cambio di stagione o alla stanchezza fisica, ma la realtà è proprio davanti ai nostri occhi: la concentrazione è calata per colpa del telefonino!
Donne poco concentrate al lavoro: la tecnologia rende distratte?
Ormai lo utilizziamo per tutto, dal lavoro alla comunicazione con amici e parenti: lo smartphone è diventato così fondamentale da potersi quasi definire come il prolungamento del proprio braccio!
Certamente questa iperconnessione con il mondo ha facilitato tantissimi aspetti della nostra vita, ma ci ha reso schiavi della tecnologia pagandone un caro prezzo. Tra gli conseguenze che paghiamo c’è sicuramente il calo dell’attenzione.
Quante volte ci capita di scrollare sui social pensando “vabbè cosa saranno mai un paio di minuti di pausa?”, trovandoci poi ad aver perso molto più tempo? Oppure di rispondere subito a quel messaggio ricevuto su Whatsapp come se fosse questione di vita o morte.
Svolgiamo tutte queste azioni quotidianamente senza rendercene assolutamente conto, come se fossero gesti del tutto naturali. La distrazione quindi è sempre dietro l’angolo. Decenni di studi hanno dimostrato che certamente siamo diventati multitasking rispetto al passato, e questo è un bene, ma al tempo stesso che la concentrazione è calata molto, soprattutto sul posto di lavoro.
Il lato oscuro dell’iperconnessione
L’iperconnessione è quell’incontrollabile e incessante bisogno di stare connessi ad internet. Certamente durante la pandemia è stato molto utile potersi collegare da casa e continuare a lavorare, o sentire parenti e amici, ma non bisogna permettere alla tecnologia di influenzare eccessivamente la vita quotidiana.
Siamo intrappolati in una rete fittissima, dalla quale purtroppo è difficile uscirne. Il fenomeno dell’iperconnessione, oltre a causare disagio sociale, ansia e soprattutto la difficoltà di instaurare rapporti con le altre persone sia nel privato che sul posto di lavoro con i colleghi, porta ad un forte isolamento.
Gli studi effettuati hanno rilevato che ad oggi riusciamo a resistere solo 47 secondi senza avere distrazioni durante il compimento di attività, un dato piuttosto preoccupante. Se ci sentiamo poco concentrati o con la testa fra le nuvole dobbiamo ammettere che la colpa spesso è delle distrazioni che provengono dallo smartphone.
I messaggi su Whatsapp, Telegram, le notifiche dei social, le email di offerte commerciali arrivano ormai a qualsiasi ora del giorno e della notte distruggendo la nostra concentrazione. Oltre a questo c’è anche l’iperconnessione strettamente legata all’ambito lavorativo, che causa la mania di controllare ossessivamente le mail e i messaggi di lavoro causando forte stress.
Questo avviene soprattutto per coloro che non resistono alla tentazione di rispondere o leggere immediatamente le ultime notifiche per paura di non sapere cosa accade. Attenzione quindi a non concepire queste azioni come automatiche, si potrebbe rischiare un vero e proprio burn out.
Digital detox: soluzione giusta o fenomeno del momento?
Per digital detox si intende il “disintossicarsi” dai social e dall’iperconnessione per un determinato periodo di tempo. Tantissime sono le star famose che hanno deciso di attuare questa soluzione per il proprio benessere mentale come Ed Sheeran, Kanye West e altre ancora, e tanti sono addirittura i digital detox hotel nati recentemente.
Si tratta di veri e propri hotel che offrono soggiorni in location a contatto con la natura dove concedersi del tempo meditando o svolgendo delle attività manuali a contatto con l’ambiente, dove ovviamente smartphone e dispositivi mobile sono banditi. Ma può tutto ciò essere davvero la giusta soluzione?
Per disintossicarsi dalla tecnologia si devono seguire alcuni step ben precisi. In primis deve essere alta la motivazione, e poi si deve stabilire un limite di tempo durante il quale organizzarsi, con metodi “analogici”, per disconnettersi senza stare lontani dal proprio posto di lavoro o dai propri affetti.
Programmare le proprie giornate è un altro step fondamentale: bisogna pensare a come riempire quel tempo vuoto dove ce ne stavamo a casa con lo smartphone. Una passeggiata, un buon libro, o una chiacchierata con un’amica senza “interferenze” potrebbero essere delle ottime idee.
Godendo del nostro tempo, un volta che ritorneremo “online” tutto sarà più semplice perché sarà chiaro quali sono le priorità nella vita.
È chiaro che per tantissime donne questa soluzione è difficile da gestire, soprattutto per chi lavora esclusivamente con il telefonino, il pc o il tablet oppure per chi ha dei figli. In questo caso potrebbe essere utile silenziare le notifiche che non riguardano il lavoro, e fare il contrario invece quando si ritorna a casa.
Bisogna imparare a vivere bene nel digitale, ponendoci dei limiti e cercando di non perdere di vista quali sono le cose essenziali. Solo la piena consapevolezza di questo potrà aiutarci tutti i giorni a vivere una vita realmente “online”!
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