Il welfare aziendale è un insieme di iniziative adottate dall’azienda per venire incontro ai lavoratori e permettere loro di conciliare la vita lavorativa con quella privata, a beneficio della loro soddisfazione e della loro produttività. Ultimamente si stanno implementando molte politiche di welfare a sostegno delle donne lavoratrici, che più degli uomini hanno difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro dopo l’arrivo di un figlio. Il welfare aziendale prevede due tipi di servizi: fringe benefit e flexible benefit.
Sono entrambi benefici a sostegno dei lavoratori, ma funzionano in modo diverso a livello fiscale e contributivo. Conoscere il loro funzionamento è importante per comprendere come sfruttare al meglio tutti gli strumenti che il welfare aziendale offre soprattutto alle donne lavoratrici.
Cosa sono i fringe benefit?
I fringe benefit, regolarmente previsti da un contratto, sono forniti ai dipendenti sotto forma di beni e servizi e non di denaro contante. Sono chiamati anche compensi in natura e tra i più comuni ci sono i buoni pasto, il cellulare aziendale, l’auto in concessione privata e in alcuni casi anche l’abitazione in affitto.
Solitamente sono inseriti all’interno di un contratto individuale che l’azienda sottoscrive con i lavoratori e concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Dal momento che sono parte integrante della retribuzione, sono soggetti alla tassazione.
C’è però una soglia di esenzione per i fringe benefit: i beni e i servizi offerti dal datore di lavoro non concorrono infatti a formare il reddito se il loro valore totale non supera, nel corso del periodo d’imposta, la cifra di 258,23 euro.
Cosa sono i flexible benefit?
I flexible benefit sono invece beni e servizi che si affiancano alla retribuzione e che il datore di lavoro decide di introdurre per migliorare la qualità della vita dei dipendenti e incidere positivamente sulla loro motivazione, sulla fedeltà verso l’azienda e sulla produttività.
Non fanno parte di un contratto individuale stipulato tra l’azienda e i collaboratori, ma vengono erogati a discrezione del datore di lavoro e sono disciplinati da un regolamento interno o da una contrattazione collettiva di primo o secondo livello.
Tra i flexible benefit ce ne sono parecchi che interessano le mamme che possono ad esempio scegliere tra asili nido aziendali, assicurazioni sanitarie, borse di studio per i figli, servizi ricreativi come cinema, palestra, teatro ecc.
Si chiamano flexible proprio perché sono flessibili e quindi il dipendente, a seconda delle sue esigenze, può scegliere il benefit che meglio si adatta alle sue necessità.
Da un punto di vista fiscale questi benefit godono di un trattamento privilegiato, poiché non concorrono alla composizione del reddito da lavoro dipendente e quindi sono esenti da qualsivoglia tassazione.
I 4 servizi di welfare aziendale più apprezzati dalle mamme
Ci sono determinati benefit plasmati e realizzati su misura per i genitori e in particolare per le mamme, che devono barcamenarsi tra figli, impegni lavorativi e famiglia. Ecco quelli più apprezzati:
- asili nido aziendali;
- buoni regalo e voucher;
- formazione a distanza;
- smart working.
Asili nido aziendali
Tra le iniziative maggiormente apprezzate c’è quella degli asili nido aziendali, che consentono alle mamme di lavorare più serene e di poter raggiungere i figli ogni volta che lo desiderano.
Gli asili nido comunali spesso hanno orari incompatibili con il lavoro e costi molto elevati. Ecco perché gli asili nido aziendali sono una soluzione perfetta che migliora anche la produttività delle mamme.
Voucher e buoni regalo
Le aziende di piccole dimensioni non possono permettersi gli asili aziendali, ma possono comunque offrire benefit altrettanto apprezzati come i voucher e i buoni regalo.
Si tratta di ticket, elettronici o cartacei, spendibili in tutti i negozi o gli e-commerce convenzionati con l’azienda. Con questi buoni è possibile acquistare di tutto: dai generi alimentari ai prodotti di elettronica, dagli articoli per neonati ai prodotti beauty.
Si tratta di benefit adatti a tutti, mamme e persone single, proprio perché possono essere usati come ognuno ritiene opportuno e secondo le proprie necessità.
Formazione a distanza per rientrare senza traumi al lavoro
Il congedo parentale è una fase molto delicata soprattutto per le neomamme che, già stressate dal periodo pre e post parto, devono affrontare il ritorno per certi versi traumatico al lavoro.
In questa fase le donne sono tagliate totalmente fuori dalla vita aziendale, col rischio di rinunciare a promozioni o avanzamenti di carriera. Per restare sempre al passo con le novità aziendali è possibile per le neomamme accedere ai percorsi di formazione, sia online che in presenza, per essere continuamente formate e aggiornate sulle ultime novità in azienda o in generale nel proprio settore lavorativo.
Smart working
Ecco un altro servizio molto apprezzato, soprattutto dalle mamme con bambini piccoli: lo smart working. Con un po’ di organizzazione e un piccolo aiuto le donne possono gestire comodamente il lavoro da casa, pronte ad intervenire tra le 4 mura domestiche se dovesse presentarsi un’emergenza o un imprevisto con i bambini.
Le mamme hanno a disposizione orari più flessibili, potendo gestire tanto le incombenze lavorative quanto quelle familiari senza eccessivo stress.
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