La sana competizione sul lavoro è una pratica che deve entrare nella logica della cultura aziendale. Se adottata correttamente, può aiutare la singola persona a crescere professionalmente ma anche a migliorare il lavoro di squadra. L’errore più grande è chiudersi in se stesse, con la convinzione di poter fare tutto da sole senza alcun aiuto e di essere migliore degli altri.
Una competizione sana aiuta anche a capire e correggere i propri errori, acquisendo esperienza per crescere da un punto di vista professionale. Aiutare gli altri a crescere è un segno di maturità, che ti apre più porte nella tua carriera. Ci sono diversi modi per avviare una sana competizione sul lavoro, ecco le 5 “best practices” da seguire.
Sana competizione sul lavoro: hai un talento? Mettilo a disposizione!
Ogni donna ha una determinata predisposizione. C’è chi è più incline alla logica, chi alla creatività, chi al dialogo. Se hai un talento non tenerlo tutto per te, ma condividi con le altre persone per aiutarle a crescere. Sarebbe un atto di egoismo tenere per te il tuo talento, ma non faresti neanche il bene della tua azienda. Se il tuo team di lavoro ha successo, ne beneficerai anche tu.
Guarda poi l’altra faccia della medaglia. Altri colleghi o colleghe potrebbero fare lo stesso con te, condividendo i loro talenti e aiutandoti a migliorare. É piuttosto meschino gioire per l’insuccesso di una collega, anche perché rappresenta un danno per la tua azienda, quindi anche per te stessa.
Se invece tutti condividono i loro talenti si crea un gruppo omogeneo e ben affiatato, capace di sfruttare al massimo tutte le potenzialità di ogni membro per una crescita collettiva.
Sì al confronto
Il confronto, se costruttivo, è sempre positivo. Paradossalmente anche i litigi possono portare benefici, soprattutto se ci si confronta in modo chiaro ma sempre rispettoso.
L’importante è capire che le critiche sono finalizzate proprio a migliorarsi. Non interpretare le critiche come un attacco personale, ma anzi fanne tesoro per comprendere dove hai sbagliato e come puoi migliorare. Ottimizzare le prestazioni del team è il tuo obiettivo principale.
Per confronto non si intende necessariamente un litigio, ma anche un modo per chiedere consigli a dei colleghi ed ascoltare così pareri diversi. Non a caso il brainstorming, letteralmente tempesta di idee, è una delle pratiche più diffuse per trovare soluzioni a dei problemi. In tal caso la chiave è proprio il confronto.
Abbi fiducia in te stessa e negli altri
La competizione nel mondo del lavoro è naturale. Avere successo nel proprio lavoro ed ottenere riconoscimenti sono obiettivi che tutte si prefiggono. Bisogna quindi avere fiducia in se stesse ed avere la forza di rialzarsi anche dopo pesanti cadute.
Questo però non significa screditare o ritenere meno meritevoli i colleghi e le colleghe che, proprio come te, cercando di rendere al meglio. Crescere e migliorare è sicuramente apprezzabile, ma non bisogna esagerare altrimenti c’è il rischio di andare fuori strada.
Se si pensa esclusivamente al successo personale, la competizione si sbilancia e diventa nociva. Unendo le forze invece risulta più facile ottenere gli obiettivi prefissati.
Se riponi fiducia negli altri hai anche la possibilità di delegare lavori di una certa importanza, così da avere più tempo a disposizione per concentrarti su altre mansioni. Puoi quindi lavorare con una maggiore lucidità e senza lo stress di doverti occupare di tante cose contemporaneamente.
Non andare oltre i tuoi limiti
La competizione scaturisce talvolta dalla volontà di raggiungere un premio, che magari può essere economico o semplicemente simbolico.
Ogni donna quindi dà fondo a tutte le sue risorse ed abilità per imporsi sugli altri e dimostrare di essere la migliore. Un atteggiamento sicuramente positivo, al quale però vanno messi dei paletti.
Voler vincere a tutti i costi può portarti a superare i tuoi limiti umani, costringendoti a lavorare giorno e notte col rischio di prosciugare tutte le energie a disposizione.
Pensi che con poche ore di sonno e senza alcuna energia tu possa essere lucida e competitiva? La risposta è ovviamente no. Questo è un classico esempio di cattiva competizione. Va bene lavorare a ritmi serrati, purché ti conceda il giusto relax per ristorare corpo e mente.
Sana competizione sul lavoro: trasparenza e correttezza non devono mai mancare
Essere competitivi non significa essere scorretti. Attaccare un collega un difficoltà è una mossa piuttosto subdola, anche perché lo si colpisce quando è debole e vulnerabile.
Per una sana competizione i rapporti lavorativi devono essere improntati all’insegna della trasparenza e della correttezza. Se un collega fa un errore non farglielo presente in pubblico, ma in privato. Lui apprezzerà e, un domani, farà la stessa cosa.
Non ignorare nessuno e riconosci il valore di un lavoro fatto da un collega. Non ragionare secondo antipatie e simpatie. Fuori dal lavoro puoi stringere i legami interpersonali con chi vuoi, ma sul lavoro devi trattare tutti in modo equo per una crescita complessiva ed omogenea del tuo team.
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