5 tipi di colleghe che abbiamo in ufficio

0
443

Molte persone trascorrono la maggior parte del proprio tempo in ufficio: oltre a lavorare e gestire lo stress che spesso ne consegue, la difficoltà maggiore può derivare dal dover interagire con le colleghe.

A volte quest’ultime diventano amiche, arcinemiche o semplicemente delle comparse nella vita lavorativa. Qualsiasi sia la relazione che lega con le proprie colleghe, si può senza dubbio affermare che esistono tipi precisi di personalità ricorrenti sul posto di lavoro; vediamo di seguito cinque tipi di colleghe che abbiamo in ufficio e come rapportarci con loro.

L’ossessionata dal caldo/freddo

Questa tipologia è molto frequente e può presentarsi in diverse modalità: dal “sempre caldo” al “sempre freddo”, ma anche nella versione incline a lamentarsi a prescindere, qualsiasi sia la temperatura interna.

Ci sono poche cose che si possono prevedere con certezza in una giornata lavorativa e una di queste è una lotta per il controllo del telecomando dell’aria condizionata, o del termo, con questa collega. Per gestire al meglio questa relazione, indipendentemente da compleanni o ricorrenze, il team può fare colletta per regalare una stufetta personale, un mini ventilatore o anche entrambi.

La veterana dell’ufficio

Sarà capitato a tutti di imbattersi nella veterana: colei che, generalmente baciata dal part-time, miraggio delle lavoratrici moderne, è vicina ai piani alti. Molto spesso conosce il capo ed è l’unica di cui si fida; di conseguenza, anche se il ruolo non lo prevederebbe, gode di un potere pressoché assoluto.

Alcune veterane fungono da fonte di saggezza e conoscenza preziosa delle dinamiche d’ufficio, altre sono solo stanche di tutte le nuove generazioni che le circondano. Non c’è nulla da fare quando ci si deve relazionare con una veterana: bisogna coccolarla e ingraziarsela, pena il rischiare di finire nelle mire sbagliate, pericolosamente vicine alle orecchie del capo. Un ottimo modo può essere quello di provare ad imparare dalla sua esperienza, carpendo qua e là informazioni importanti e utili per il proprio lavoro.

L’ipocondriaca

Vietato starnutire vicino a questa collega sempre sull’attenti, perché si verrà messi in quarantena, con il pericolo che poi la voce si diffonda per tutta l’azienda. Normalmente l’ipocondriaca prende malattia almeno tre volte ogni inverno ed è responsabile del fatto che un quarto delle conversazioni mattutine si basi sull’aggiornamento dei rispettivi problemi di salute.

Ci sono ospedali meno attrezzati di questa collega, che si può definire una farmacia ambulante. C’è un lato positivo, ossia che qualunque cosa accada, i colleghi sono coperti. Il lato negativo, però, è che con qualche starnuto si verrà trattati come degli untori; tuttavia con un po’ di furbizia si può usare questo aspetto a proprio vantaggio.

Se questa collega è del tipo che ama anche lamentarsi dei propri acciacchi, reali o immaginari, basta tossire due volte e la conversazione noiosa finirà.

L’amante del gossip

La timeline di Facebook in confronto alla sua conoscenza è nulla: la regina del pettegolezzo dell’ufficio è una figura complessa. A volte la si ama, perché spesso è anche una persona simpatica, ma a volte la si odia: qualsiasi sia il legame con questa immancabile figura lavorativa, la vita in ufficio senza di lei non sarebbe completa.

Spesso, nel mucchio del gossip, si possono carpire anche fatti utili. Dopotutto, siamo persone: conoscere le debolezze e i gusti dei colleghi può aiutare anche nella relazione lavorativa. Trascorrere una pausa pranzo assieme può essere più divertente di un episodio della propria serie preferita.

Il risvolto negativo è chiaro: si spera che non venga a scoprire qualcosa di imbarazzante sul proprio conto. Nel caso, bisogna rispondere con la stessa moneta, assicurandosi di conoscere uno dei loro segreti più oscuri per creare un contrappeso a eventuali ricatti impliciti.

La super-indaffarata

Questo tipo di collega non ha tempo di parlare: se ci si siede accanto a loro, si dovrà prenotare un appuntamento anche per prendere in prestito la forbice. L’unico canale di comunicazione è il calendario, che queste colleghe sono determinate a riempire fino all’ultimo posto disponibile.

Anche quando non fanno nulla, il loro programma sembra molto più affollato della media dei colleghi. Inutile girarci attorno, bisogna adattarsi alla loro, vera o presunta, vita indaffarata. Molto spesso si tratta solo di persone che vogliono avere tutto sotto controllo e preferiscono non gestire imprevisti: comprendere quest’ansia di fondo aiuterà ad essere più elastici con loro.

Articolo precedenteMinestre veloci: 4 zuppe da preparare al rientro a casa
Articolo successivoDonne e lavoro: come difendersi dal sessismo in ufficio
Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui