Ognuna di noi ha un modello a cui ispirarsi per i progetti di vita, a maggior ragione quando si parla di business femminile. Nonostante le battaglie degli ultimi decenni, il ruolo della donna appare ancora minoritario rispetto agli uomini in campo lavorativo. Molte delle figure chiave nelle aziende sono occupate dagli uomini, così come i divari tra gli stipendi maschili e femminili sono piuttosto ampi.
Se stai pensando di avviare un business femminile tutto tuo, puoi trarre ispirazione dalle donne manager più influenti al mondo che hanno tracciato la via da seguire. Nei successivi paragrafi abbiamo raccolto alcuni consigli utili di queste donne. Fanne buon uso e buona lettura!
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Business femminile, il consiglio di Susan Wojcicki: “Preparsi sempre al cambiamento”
Susan Wojcicki è una delle manager più influenti del pianeta. Ha partecipato alla fondazione di Google, di cui è stata il primo responsabile marketing. Dal 2014 è diventata CEO di Youtube, contribuendo alla crescita esponenziale della piattaforma.
La Wojcicki ritiene che le cose, in ogni settore, sono in continua evoluzione. Bisogna quindi avere una menta elastica e pronta ad ogni tipo di cambiamento, sia positivo che negativo. Molte paure delle donne manager, ma in generale di tutte le persone, risiedono nel fatto di non sapere cosa ci riserva il futuro.
Naturalmente nessuno è in grado di prevedere cosa avverrà domani, ma secondo la Wojcicki è necessario avere sempre una mente aperta, senza pregiudizi e senza cullarsi sugli allori, per affrontare nel migliore dei modi qualsiasi novità ci riservi il futuro.
Ginni Rometty: “Non lasciatevi etichettare da nessuno
Dopo un inizio presso la General Motors, Ginni Rometty costruisce la sua carriera in IBM fino a diventare nel 2012 amministratore delegato e poi presidente, puntando molto sull’intelligenza artificiale.
Secondo la Rometty una leader non deve mai lasciare che siano gli altri a definirla. In alcuni casi le donne, per essere meglio accettate, tendono a snaturarsi adottando comportamenti più convenzionali.
La Rometty ritiene invece che ogni donna manager deve “autodefinirsi”, rispedendo al mittente etichette o comportamenti preconfezionati che non fanno parte del suo modo di essere.
Ana Patricia Botin: “Che le donne diano opportunità ad altre donne”
In ambito lavorativo succedono alcune dinamiche che potremmo definire “perverse”. Teoricamente le donne, in un mondo ancora troppo maschilista, dovrebbero unire le loro forze.
Invece, proprio perché le opportunità lavorative sono limitate, tendono a farsi una sorta di guerra “fratricida” ostacolandosi le une con le altre.
Ana Patricia Botin, imprenditrice e banchiera spagnola, ritiene invece che le donne devono essere più solidali. Sostiene che ad ogni donna dovrebbe essere data almeno una possibilità, ed infatti è quello che fa ed è il consiglio che dà a tutte le altre donne manager.
Angela Ahrendts: “L’importanza di avere una buona relazione con i propri dipendenti”
Angela Ahrendts è un’istituzione nel mondo del fashion e della moda e nel 2006 è diventata amministratore delegato di Burberry. La Ahrendts sottolinea l’importanza di avere una buona relazione con i propri dipendenti.
Molti infatti pensano che sia fondamentale instaurare un buon rapporto con i clienti, cosa assolutamente vera. Non bisogna però dimenticare l’importanza di dare il giusto valore ai propri collaboratori che, se spronati nel modo giusto, diventano un’efficiente spinta per la crescita dell’azienda e di conseguenza anche per la propria carriera.
Irene Rosenfeld: “Stabilire un obiettivo e seguire una direzione chiara nel business femminile”
Irene Rosenfeld, amministratore delegato dal 2006 del gruppo Kraft Food, e presidente dal 2007 al 2017, è considerata tra le 100 donne più influenti al mondo e figura di spicco dell’imprenditoria femminile.
La sua idea è che ogni donna manager deve fissare un obiettivo, da perseguire con tenacia e costanza. Questo però non è sufficiente, poiché bisogna anche seguire una direzione chiara e trasparente per essere coerenti con il proprio proposito.
In questo modo anche gli altri collaboratori hanno una visione più chiara dell’obiettivo finale, per poterlo perseguire con maggiore oculatezza e lucidità.
Indra Nooyi: “Pretendere il massimo da se stesse e dagli altri
Indra Nooyi vanta una lunga esperienza in diverse aziende, dalla Motorola all’Assea Brown Boveri fino alla PepsiCo, di cui è diventata direttore finanziario nel 2001 ed amministratore delegato nel 2006.
La Nooyi ha sempre dichiarato di essere stata molto esigente con se stessa, poiché l’automiglioramento è uno dei primi passi per poter eccellere e distinguersi dagli altri.
Per questo motivo ha avuto un atteggiamento attento e severo anche nei confronti dei suoi collaboratori, affinché potessero un domani prendere il suo posto.
La severità non deve quindi essere confusa con l’intransigenza, quanto piuttosto come una molla in più per tirare fuori il meglio dai propri dipendenti.
Safra Catz: “L’organizzazione prima di tutto nel business femminile”
Chiudiamo la nostra lista di top manager con Safra Catz, membro del consiglio di amministrazione di Oracle dal 2001. La Catz sostiene che la tecnologia è un valore aggiunto per ogni azienda, ma deve essere supportata da un’eccellente organizzazione per fare realmente la differenza.
Non fa riferimento solo all’organizzazione aziendale, che deve essere efficiente e proattiva, ma anche a quella mentale, che aiuta ad avere un quadro lineare di ogni situazione e guardare le cose da un altro punto di vista.
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