Non fai altro che litigare con la nuova arrivata o sei costantemente in disaccordo con uno o più colleghi? Non c’è da preoccuparsi più di tanto, poiché i conflitti sul lavoro ci sono sempre stati, ci sono e ci saranno. In un grande ambiente soprattutto è piuttosto facile scontrarsi con dei colleghi, poiché ci sono tante teste che ragionano in maniera diversa. Anche in un ambiente di lavoro molto limitato, con 3-4 persone, possono comunque nascere dei disaccordi. Pur essendo una cosa naturale, non è detto che la situazione debba rimanere così com’è, anzi, devi capire come esprimere disaccordo sul lavoro ma con tatto.
Il tuo obiettivo non è “vincere” o umiliare il tuo o la tua collega, ma arrivare ad un accordo che consenta di ricreare un ambiente lavorativo disteso e produttivo. Essere troppo aggressive, sarcastiche o urlare non depone certo a tuo favore. Inoltre c’è da fare un’altra considerazione: secondo un recente sondaggio della Korn Ferry, società di consulenza organizzativa globale, il 60% dei professionisti ha dichiarato che i loro colleghi sono molto più scortesi rispetto a prima della pandemia; il 35% ha detto che i colleghi maleducati meriterebbero un richiamo; l’8% ritiene addirittura che debbano essere licenziati.
Restare calme dinanzi ad un disaccordo sul lavoro non è facile, soprattutto se dall’altra parte c’è poca empatia e molta aggressività. Un “modus vivendi” bisogna però trovarlo per il tuo benessere e per la salute dell’azienda. Ricorda: il tuo obiettivo è risolvere la questione e soprattutto riuscire a comunicare in modo pacifico con i tuoi colleghi, pur esprimendo opinioni e pareri diversi. Ecco alcuni consigli da seguire se ti trovi a discutere animatamente con qualche collega.
Ricordati che lavorate nello stesso team
Per prima cosa devi restare concentrata sull’obiettivo: fare il bene dell’azienda per la quale lavori. Questo è il tuo obiettivo, ma è anche quello di tutti gli altri colleghi. Puoi pensare che la tua idea sia migliore e sicuramente è giusto lottare per farti valere ed esprimere il tuo parere.
Ma la strategia che hai proposto è davvero la migliore? O forse vuoi seguirla solo perché è partita da te? Fatti questa domanda e, se ritieni a mente fredda che la proposta della collega sia effettivamente migliore, sii matura e fai un passo indietro.
Se pensi che la tua idea sia effettivamente migliore per la tua azienda allora spiegalo al/alla collega, evidenziando i punti di forza, elencando in seguito anche le criticità presentate dalla strategia alternativa alla tua. In questo contesto crei e rafforzi anche lo spirito di squadra.
Evita atteggiamenti aggressivi
Se hai un carattere piuttosto fumantino, potresti reagire in maniera sbagliata contro una collega criticandola, insultandola e disprezzandola. Oppure, al contrario, potresti reagire in maniera opposta e fare la parte della vittima, o renderle complicato il lavoro col rischio di farle commettere qualche errore.
Fai attenzione non solo al linguaggio verbale, ma anche a quello del corpo che è altrettanto eloquente ed espressivo. Ricordati che dall’altra parte c’è una persona che, come te, ha i suoi problemi e le sue difficoltà. Insultarla o creare un terreno di scontro aperto non fa bene né a te né a lei. Metti da parte la tua aggressività e attingi dalla tua parte più empatica e tollerante.
Apri la mente
Qui ci ricolleghiamo al punto 1: tieni la mente aperta e non partire da idee preconcette. Potresti scartare a priori una strategia solo perché è stata proposta da quella collega che proprio non sopporti. Eppure quell’idea potrebbe essere vincente, persino migliore della tua.
Supera l’antipatia che hai verso quella persona, sganciati dai tuoi pregiudizi e invece di scartare quell’idea cerca di capire se è effettivamente buona e se in qualche modo può migliorare. Collaborando con quella persona e conoscendola meglio potresti scoprire che è meno peggio di quanto pensavi.
“Sì e” è meglio di “Sì ma”
Quando fai un’obiezione è meglio iniziare con un “sì e” piuttosto con un “sì ma”. L’uso di una congiunzione o dell’altra cambia tutto lo scenario. Una “e” collega e quindi, dopo aver espresso il concetto per riconoscere di averlo sentito, continua la tua obiezione con e per esprimere il tuo disaccordo. In questo modo non crei subito una cesura, ma prepari il terreno per esprimere con tatto la tua obiezione. Occhio alle parole ovviamente, non avrebbe senso iniziare l’obiezione con e per poi proseguire con insulti o parole offensive.
Non temere di esporre le tue idee o perplessità
Al contrario alcune persone, fin troppo timide, per evitare frizioni o discussioni preferiscono starsene in silenzio e non obiettare. Se però noti che una determinata strategia possa causare delle criticità sul breve, medio o lungo termine, fallo presente subito prima che sia troppo tardi.
Prevenire è meglio che curare, recita un vecchio detto, quindi la tua proattività deve essere un valore aggiunto. Non importa che la tua obiezione sia contro la proposta di un collega o anche di un capo: se è corretta, sicuramente sarà apprezzata.
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