Cos’è il phubbing, la malsana abitudine che rovina i rapporti sul lavoro e personali

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cos'è il phubbing

Ti è mai capitato di rivolgere una domanda ad un collega senza essere minimamente calcolata, perché lui è totalmente immerso nel suo cellulare a rispondere ad un messaggio o a leggere una notifica di poca importanza? Ebbene quello si chiama phubbing, una tendenza sempre più diffusa che rischia di minare seriamente sia i rapporti lavorativi che quelli nella sfera privata. In questo articolo analizziamo meglio cos’è il phubbing, quali sono i rischi e le contromisure da adottare.

Cos’è il phubbing?

Il phubbing è un neologismo nato dalla crasi di due parole: phone (telefono) e snubbing (snobbare). Si tratta sostanzialmente di quella forma di disinteresse che una persona mostra verso un’altra perché troppo impegnata col cellulare.

Gli smartphone da un lato ci hanno notevolmente agevolato la vita: ci indicano le strade più veloci per raggiungere un determinato posto e ci consentono di inviare rapide comunicazioni con un veloce messaggio audio.

Da un altro lato però rischiano seriamente di minare i rapporti lavorativi e anche quelli interpersonali. Chi viene snobbata da un collega, un parente o un amico che è immerso nel suo smartphone avverte un senso di frustrazione e si sente isolata.

I rapporti iniziano così a peggiorare sul lavoro, poiché questo atteggiamento poco rispettoso erode l’empatia e lo spirito di gruppo che invece sono fondamentali all’interno di un team di lavoro.

Esempi di phubbing

Sono tanti gli esempi di phubbing che rischiano di minare seriamente i rapporti all’interno di un’azienda.

Spesso capita che un collega entri in ufficio con la testa immersa nel cellulare poiché sta leggendo una notifica o perché impegnato in una telefonata di poco conto, senza neanche salutare né dare il buongiorno. Già questa è una situazione che genera nervosismo, rabbia e frustrazione in chi subisce il phubbing.

Un altro caso tipico di phubbing è quando si svolgono delle riunioni, che risultano spesso improduttive poiché quasi tutti i partecipanti sono distratti da messaggi e notifiche che arrivano di continuo sul cellulare. Si fa fatica a concentrarsi e a tirare fuori idee vincenti, cosa che naturalmente va a discapito della produttività dell’azienda.

E poi ci sono i casi di phubbing che invece si riversano sui clienti, che si sentono poco valorizzati e poco ascoltati se si interfacciano con un dipendente più preoccupato ai messaggi che arrivano sul cellulare piuttosto che alle domande fatte.

Sono solo alcuni esempi che dimostrano la pericolosità del phubbing che può avere conseguenza gravi per la produttività aziendale e in generale per i rapporti tra i vari dipendenti.

I pericoli del phubbing sul lavoro e a livello personale

In parte abbiamo già accennato ai rischi del phubbing sul lavoro, in particolare al deterioramento dei rapporti interpersonali tra i vari dipendenti. Al di là dell’aspetto sociale, bisogna però considerare anche quello relativo alla sicurezza.

Ipotizziamo una donna che guida un autobus o che è responsabile della sicurezza e che quindi deve visionare le telecamere interne di un’azienda o di un hotel. In entrambi i casi l’utilizzo sconsiderato dello smartphone può rappresentare un rischio serio per la sicurezza.

Una donna che mentre guida un autobus scorre le notifiche sul cellulare mette a rischio la sua incolumità, quella dei passeggeri e quella degli altri utenti della strada. Una responsabile della sicurezza distratta dal cellulare rischia invece di perdersi alcuni movimenti sospetti di malintenzionati.

Diversi ma altrettanto tangibili sono i rischi a livello personale. Diversi studi hanno dimostrato che l’utilizzo spasmodico dei cellulari all’interno di una coppia fa calare drasticamente la comunicazione. E, proprio in quelle coppie, si è registrata la maggior percentuale di divorzi e di separazioni.

Lo stesso discorso vale per i rapporti tra amici, che rischiano di essere deteriorati a causa dei cellulari. Oggi le telefonate quasi non esistono più, i rapporti si limitano a messaggi scritti o vocali. E anche quando si esce in comitiva non è raro vedere diverse persone allo stesso tavolo che invece di fare una sana conversazione preferiscono smanettare con il cellulare. I rapporti così si sfilacciano e aumenta quel senso di disorientamento e di isolamento che si potrebbe debellare semplicemente mettendo da parte per un po’ i cellulari.

Quali contromisure adottare?

Non esiste una vera e propria legge che vieta l’utilizzo del cellulare sul posto di lavoro, anche se servirebbe un po’ di buon senso da parte dei dipendenti.

Fare una telefonata urgente di pochi minuti o controllare velocemente una notizia sul cellulare è lecito, ma non bisogna esagerare e passare ore intere con lo smartphone in mano piuttosto che lavorare.

Le aziende possono adottare delle regole interne, come ad esempio proibire l’uso dello smartphone in alcune circostanze, magari nelle riunioni di lavoro.

Anche all’interno della coppia e della famiglia in generale basta adottare qualche piccola regola, come spegnere i cellulari quanto meno a pranzo e a cena, momenti di convivialità dove è importante parlare e comunicare.

Solo in questo modo è possibile trovare il giusto equilibrio tra un uso corretto e virtuoso del cellulare e la comunicazione tra colleghi, amici e parenti.

Foto: Pixabay

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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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