Cos’è la leadership gentile: una moda passeggera o un cambiamento radicale?

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cos'è la leadership gentile

Nel contesto lavorativo attuale si sente parlare sempre più spesso di leadership gentile, cioè un modello di gestione e di guida delle aziende, delle imprese o anche dei negozi che mette al centro qualità come la gentilezza, l’empatia e l’ascolto attivo. Questo stile di leadership si contrappone ai metodi più tradizionali, spesso caratterizzati da severità, inflessibilità e autoritarismo e punta a creare un ambiente di lavoro positivo e collaborativo. Ma nell’ottica delle donne manager, cos’è la leadership gentile?

Lo analizziamo nei seguenti paragrafi ma, prima, è opportuno fare un paio di osservazioni. La leadership gentile, solitamente, viene attribuita alle manager o ai capi donna. Il motivo è semplice: non a caso quello femminile viene definito il gentil sesso, poiché qualità come gentilezza, empatia e capacità d’ascolto sono tipiche della donna.

Tuttavia, in alcuni casi, può accadere l’esatto contrario. Le donne manager, la cui gentilezza può essere scambiata per debolezza, tendono ad essere ancora più autoritarie e severe rispetto ai colleghi uomini proprio perché devono combattere con le unghie e con i denti per farsi rispettare. Il paradigma però sta cambiando e, a questo punto, non ci resta che approfondire maggiormente il discorso sulla leadership gentile.

Cos’è la leadership gentile e quali sono le caratteristiche principali

Una delle prime caratteristiche della leadership gentile è l’empatia, cioè la capacità di comprendere e riconoscere le emozioni e le esigenze degli altri. Questo significa che quando un dipendente ti chiede un permesso, ad esempio, prima di dire no dovresti metterti nei suoi panni e chiederti perché ti ha fatto quella richiesta.

Altra importante caratteristica è l’ascolto attivo, inteso come la capacità di prestare attenzione autentica alle preoccupazioni o anche alle idee dei collaboratori. Attenzione: ascoltare è ben diverso dal sentire, poiché significa prendere in considerazione e comprendere effettivamente quanto è stato detto dal tuo interlocutore.

La leadership gentile comprende una buona dose di incoraggiamento, che prevede la promozione della crescita e del benessere dei membri del team. All’incoraggiamento è poi strettamente legato il rispetto, cioè trattare tutti con la stessa dignità e considerazione, e il supporto che comprende sostegno emotivo e professionale quando ce n’è bisogno.

I vantaggi

L’obiettivo della leadership gentile è quello di creare valore, un fattore fondamentale per distinguersi dai competitor ed emergere in un mondo lavorativo sempre più saturo e competitivo. Nel perseguire questo valore si ottengono anche importanti vantaggi, che hanno un effetto domino benefico per tutti i dipendenti dell’azienda.

Un rapporto più sereno e disteso migliora il morale dei dipendenti, che si sentono valorizzati e rispettati. Di conseguenza sono più motivati e produttivi in un ambiente di lavoro positivo di efficienza e di collaborazione. Come dice il proverbio “un lavoratore felice è un lavoratore produttivo”.

Da un punto di vista organizzativo si riduce il turnover, cioè il cambio continuo di dipendenti che vanno e vengono. Un collaboratore che si sente apprezzato e supportato resta volentieri nell’azienda dove lavora e non cerca altre occupazioni. Questo significa meno costi per la selezione, l’assunzione e la formazione del nuovo personale. In un tale contesto si crea un clima di fiducia che può favorire la creatività e l’innovazione.

Le critiche

Agli occhi di molti nel mondo attuale questo modello di leadership è l’unico praticabile in aziende che puntano alla creazione di valore e c’è la ferma convinzione che il vecchio modello di leadership sia ormai vecchio e superato. Tuttavia non mancano i detrattori di questa forma di leadership, che continuano a preferire una guida più formale e autoritaria, in senso tradizionalistico.

Alcuni ritengono che la gentilezza di una manager potrebbe essere scambiata per un segno di debolezza o per mancanza di autorità. E qui ritorniamo al discorso iniziale delle donne che in alcuni contesti devono alzare la voce, non solo metaforicamente, per farsi rispettare.

Va poi sottolineato che alcune aziende, soprattutto quelle con uno stampo tradizionale, potrebbero fare più fatica ad abbracciare questo cambiamento culturale. Ampliando il discorso va comunque detto che sta cambiando in generale la cultura aziendale, anche con l’introduzione di nuove tecnologie e strumentazioni che richiedono una vera rivoluzione.

Infine va sottolineato che può risultare piuttosto complesso mantenere l’equilibrio tra la necessità di raggiungere gli obiettivi aziendali e l’essere gentili. Questo dipende più che altro dal carattere di alcuni dipendenti: alcuni lavorano meglio col metodo del “bastone”, mentre altri sono più produttivi col metodo della “carota”.

Moda passeggera o cambiamento radicale?

Ritornando alla domanda del titolo, la leadership gentile è una semplice moda passeggera destinata a svanire o un cambiamento radicale?

Alcuni potrebbero considerare le leadership gentile come una moda passeggera, soprattutto in quei settori altamente competitivi dove l’approccio tradizionale è ancora prevalente.

Tuttavia ci sono segnali che indicano che è in atto un cambiamento più profondo e duraturo. In particolare le nuove generazioni di lavoratori, come i Millennials e la Generazione Z, tendono a valorizzare maggiormente aspetti come l’autenticità, il benessere e il rispetto sul posto del lavoro.

Foto: Pixabay

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Pina Tamburrino
Presidentessa Osservatorio Mondo Retail - MagicStore

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