La famiglia oggi è un concetto piuttosto variegato che si è evoluto nel tempo. Oltre alla famiglia tradizionale, c’è quella allargata oppure quella separata, dove però ci sono i figli. Avere una famiglia unita, qualunque essa sia, è fondamentale per garantire il benessere dei figli, che hanno bisogno nei primi anni di vita di stabilità e di punti di riferimento.
Gli uomini o le donne che diventeranno dipende proprio dall’infanzia che hanno avuto, un momento fondamentale per la loro crescita. Se si sentiranno amati e protetti da piccoli, saranno persone adulte con dei valori, sicurezza in loro stessi e autostima.
La famiglia però è anche il luogo dove spesso si scarica lo stress accumulato al lavoro, quindi bisogna adottare dei piccoli accorgimenti per stare bene con se stessi e con gli altri.
Famiglia unita: il ruolo delle mamme e dei papà
Nonostante l’emancipazione della società attuale, gran parte degli impegni familiari ricade sulla donna che deve svolgere vari ruoli: mamma, moglie, casalinga, lavoratrice, figlia, sorella ecc. Questo carico di lavoro porta la donna in un vortice di stress, che potrebbe ripercuotersi negativamente nel suo rapporto col marito, ma anche con i figli.
Le donne quindi non devono fare le “wonderwoman”, ma imparare ad appoggiarsi agli altri e chiedere un supporto maggiore, soprattutto in una vita così frenetica.
Ed è qui che entra in gioco il padre, che generalmente passa meno tempo in famiglia e si dedica poco o nulla alle faccende domestiche. I padri devono invece essere più presenti, sia per la moglie che per i figli.
Accompagnare i bambini in palestra, parlare con i professori, seguire le recite scolastiche e portarli alle feste degli amichetti non devono essere prerogative unicamente delle mamme, ma richiedono la presenza anche dei papà.
Anche i nonni svolgono un ruolo importante, infatti molte famiglie si affidano a loro per prendere i figli a scuola o per altre attività. In questo modo si crea un maggiore equilibrio in famiglia in un clima sereno e di collaborazione.
L’importanza della comunicazione tra coniugi
L’unità della famiglia oggi è minata dalla tecnologia, che crea un vero e proprio muro impedendo una comunicazione sana e spontanea. Papà, mamme e figli passano gran parte del tempo tra le 4 mura domestiche davanti ad uno smartphone, un pc o un tablet, senza la possibilità di comunicare. La cosa migliore allora è mettere da parte questi aggeggi infernali, riscoprendo la bellezza di parlare e di comunicare.
La vita frenetica e caotica di oggi inoltre porta spesso a litigare per stupidaggini. Entrambi i coniugi si chiudono in un improduttivo silenzio e prevale l'”orgoglio”. Sia lui che lei, per questioni di principio, non intendono fare il primo passo.
In realtà l’orgoglio non ha mai salvato nessun rapporto, anzi si trasforma in un boomerang che rovina il rapporto di coppia ed anche della famiglia.
Tra l’altro i bambini sono delle spugne ed assorbono tutte le tensioni in famiglia, che si avvertono nell’aria dopo continue e furibonde litigate.
L’orgoglio va quindi messo da parte ed entrambi i genitori devono agire da mediatori di loro stessi. Un litigio spesso nasconde un altro problema latente, che deve essere portato allo scoperto.
Una moglie potrebbe, ad esempio, lamentarsi col marito perché ha il volume della tv troppo alta. Molto probabilmente però vorrebbe che il marito, invece di guardare la tv, stesse sul divano con lei o con i figli per passare più tempo insieme.
L’importanza della comunicazione con i figli
Altrettanto importante è la comunicazione con i figli, che possono adottare varie strategie o modalità per comunicare i loro problemi o disagi. Sentire ed ascoltare sono due cose diametralmente opposte.
Sentire è un’operazione quasi meccanica, mentre ascoltare significa comprendere ciò che i figli stanno dicendo, quali sono i loro desideri, le loro paure, le loro ansie ecc.
Comunicare con i bambini, e soprattutto con gli adolescenti, è un’operazione che richiede tempo e pazienza. É però necessaria per intercettare un loro disagio ed intervenire tempestivamente, prima che un piccolo problema possa trasformarsi in una patologia o un trauma che inciderà su tutta la loro vita.
Famiglia unita, giocare e ridere fa bene
La felicità in famiglia è uno stato d’essere che va “allenato”. Stress, problemi quotidiani ed impegni lavorativi possono minare la serenità ed il benessere familiare.
In tale ottica la famiglia non deve essere vista come una valvola di sfogo, ma come un porto sicuro per rifugiarsi dal mare in tempo della vita.
Il gioco diventa quindi uno strumento importante che lega genitori e figli. Non è importante quale sia il gioco, la cosa prioritaria è usare la fantasia e l’immaginazione per creare situazioni divertenti per tutta la famiglia.
Il gioco deve far ridere e star bene, due componenti che purtroppo mancano sia nella famiglia che nella quotidianità. Bisogna tornare a sorridere e ridere in famiglia, così da avere il desiderio di tornare a casa quanto prima per rilassarsi e ritrovare la serenità.
Fonte foto: Pixabay