Scontrarsi con i colleghi sul posto di lavoro è naturale, fisiologico, anzi in alcuni casi addirittura costruttivo. Naturalmente ci sono alcuni limiti che non vanno mai superati, soprattutto quelli della civiltà e del buon senso. Quando un collega diventa scortese e addirittura incivile, allora è inevitabile rispondere a tono con conseguenze molto negative sulla produttività di tutti i dipendenti. E allora come comportarsi con colleghi incivili sul posto di lavoro?
Una domanda che si sono posti gli atenei di Florida e Texas che hanno pubblicato uno studio analizzando il problema non tanto dal punto di vista delle vittime, ma di chi quegli atti scortesi e incivili li compie. Dallo studio è emerso che le persone che si comportano male sul luogo di lavoro si sfogano a casa con i familiari, per poi tornare al lavoro il giorno dopo più sereni e anche più produttivi.
Questo comportamento è dettato dal senso di colpa, ma è comunque deleterio. Queste persone infatti prima o poi ricadono nel vizietto di comportarsi male con i colleghi e il loro atteggiamento lunatico non favorisce certo la costruzione di rapporti personali e lavorativi. Benché sia lodevole il pentimento, va dunque sottolineato il fatto che è di breve durata. In sostanza l’incivile ricade nel suo errore. Analizziamo quindi meglio questo fenomeno e quali sono le contromisure da adottare.
Quali sono gli effetti dell’inciviltà?
Trevor Foulk, docente di managing e organizzazione dell’Università del Maryland, ha definito l’inciviltà sul posto di lavoro un “comportamento deviante a bassa intensità” con l’intento ambiguo di fare danni. Non si tratta di violenze fisiche, verbali o psicologiche, quanto piuttosto di comportamenti scortesi che possono manifestarsi in vari modi, come non rispondere alle email, prendere in giro, non salutare e criticare continuamente il lavoro dei colleghi.
Non è nulla di particolarmente grave, ma che a lungo andare logora non solo chi la scortesia la subisce, ma anche chi la compie. La conseguenza? Una scarsa produttività lavorativa e un clima teso che non favorisce certo lo svolgimento sereno del proprio lavoro.
Inoltre la maleducazione porta maleducazione: una persona che subisce continui “sgarbi” da parte di un collega, risponde a sua volta con una scortesia. Insomma l’inciviltà è contagiosa e, come sostenuto dallo studio condotto da Foulk, uno sgarbo può provocare reazioni incivili per 7 giorni da parte di chi lo subisce.
Da uno studio condotto nel 2022 pubblicato su Behavorial Sciences emerge un altro dato interessante: nonostante la scortesia di un collega, i risultati lavorativi sono migliori se c’è fiducia nei superiori. Anche la classe dirigente deve avere un atteggiamento rispettoso verso i dipendenti, ma la rabbia non è sempre un male.
Le tre tipologie di rabbia
Lo psicologo James Averill dell’Università del Massachusetts ha individuato tre tipi di rabbia: il primo ostile e vendicativo, il secondo di sfogo e il terzo costruttivo. La tipologia di rabbia migliore è quella costruttiva, intesa come volontà di raggiungere il proprio obiettivo o di fare valere le proprie ragioni. Ecco, chi vuole fare carriera e guadagnarsi posizioni di leadership ogni tanto deve mostrare un po’ di rabbia, intesa come competitività e capacità decisionale.
Un bravo dirigente però sa come gestire la rabbia costruttiva, utilizzandola in modo sapiente e strategico per imporre la propria leadership e guadagnandosi allo stesso modo il rispetto e la fiducia dei dipendenti.
Come comportarsi con colleghi incivili? Gli atteggiamenti da assumere
Ora che abbiamo un quadro più completo dell’inciviltà sul posto di lavoro, esaminiamo i comportamenti da adottare per frenare le scortesie dei colleghi senza arrivare ad uno scontro frontale, che non fa bene a nessuno.
Per prima cosa non devi reagire impulsivamente o con rabbia. Cerca di mantenere un atteggiamento calmo e professionale, anche quando ti trovi di fronte a comportamenti scortesi, altrimenti rischi di passare dalla parte del torto. Questo non solo ti fa sembrare più maturo, ma riduce anche il rischio di conflitti maggiori.
Se un collega si comporta in modo irrispettoso, stabilisci dei confini chiari. Puoi dire educatamente che quel tipo di comportamento non è accettabile per te. Un esempio? Basta dire con calma frasi come: “Apprezzo le opinioni di tutti, ma preferirei che ci parlassimo in modo rispettoso”.
In alcuni casi, ignorare il comportamento incivile potrebbe essere la scelta migliore, soprattutto se non incide direttamente sul tuo lavoro. La diplomazia è sicuramente una buona strada, ma non sempre porta ai risultati sperati. Se quindi un comportamento scortese continua o peggiora, potrebbe essere necessario affrontare la situazione in modo più diretto.
Se i comportamenti incivili persistono e influenzano il tuo lavoro, potrebbe essere utile coinvolgere il tuo supervisore o il dipartimento delle risorse umane. Descrivi i fatti in modo obiettivo e documenta eventuali episodi per supportare il tuo punto di vista.
Magari il collega stia vivendo un momento di difficoltà, quindi sarebbe consigliabile empatizzare con lui. Cerca di capire la radice del problema, senza però giustificare comportamenti inappropriati. Se il collega ha bisogno di supporto, offri comprensione senza però permettere che la sua negatività influenzi il tuo benessere.
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