In ambiente lavorativo ci si chiede sempre più spesso cos’è la sindrome da burnout, un disturbo che colpisce lavoratori e lavoratrici sul luogo di lavoro. La sindrome da burnout è in pratica l’esaurimento fisico, emotivo e mentale derivante dal coinvolgimento prolungato in situazioni lavorative molto impegnative.
Si tratta di una condizione complessa che può colpire persone di tutte le età, ma è particolarmente comune tra i professionisti impegnati in ruoli intensi o impegnativi e nelle donne per via del gender gap.
Si stima che più di 10 milioni di persone in tutto il mondo abbiano sperimentato la sindrome da burnout. In questo articolo esamineremo cos’è, chi ne viene colpito, quali sono le quattro fasi, quanto può durare e come si cura. Discuteremo anche di come contrastare la sindrome da burnout per aiutare le persone a gestire meglio lo stress e prevenire l’esaurimento emotivo.
Cos’è la sindrome da burnout
La sindrome da burnout, o anche nota come sindrome da forte esaurimento professionale, è una condizione psicologica degenerativa che può colpire le persone coinvolte in lavori estremamente estenuanti e impegnativi.
Soprattutto per le donne che hanno posizioni di rilievo la sindrome è caratterizzata da un senso di stanchezza cronica, mancanza di motivazione e senso di inferiorità, volgendo lo sguardo magari ai colleghi di sesso maschile che con meno mole di lavoro guadagnano sicuramente più.
Il divario salariale infatti è spesso una delle cause che può influenzare notevolmente lo stato emotivo e l’autostima di una donna e far quindi avanzare lo stress arrivando ad un punto di non ritorno.
Il burnout può portare a cambiamenti negativi non solo nella produttività ma anche nel benessere della persona interessata, così come nelle relazioni con i colleghi e i superiori, e in quelle della vita privata.
Le persone più inclini alla sindrome da burnout sono quelle che hanno responsabilità elevate, lavorano in un ambiente competitivo o subiscono un forte stress sul posto di lavoro. Il burnout è direttamente collegato al modo in cui le persone affrontano lo stress, quindi è chiaro che quelle più sensibili hanno anche maggiori probabilità di soffrire di burnout.
Le 4 fasi della sindrome da burnout
La sindrome di burnout viene generalmente divisa in quattro fasi:
1. euforia;
2. frustrazione;
3. demotivazione;
4. disillusione.
Nella prima fase le persone si sentono motivate, energiche ed entusiaste del proprio lavoro. Poi nella seconda fase le persone si sentono frustrate per la mancanza di risultati e guadagni sperati, nonostante il tempo e l’impegno profusi nel lavoro.
Nella terza fase le prestazioni e la motivazione personale diminuiscono in modo significativo andando a calare sempre di più. Infine nell’ultima fase, si può raggiungere un livello di disillusione tale da non voler più svolgere il lavoro precedente o addirittura odiarlo.
Quanto può durare e come curare il disturbo?
Il burnout può durare da qualche settimana fino a diversi mesi o anni. La durata dipende molto dalla gravità della condizione psicologica in cui si vessa e dalla gravità dello stress e dalle responsabilità che la persona interessata ha nel suo impiego. I tempi di recupero possono variare notevolmente da persona a persona.
Nella maggior parte dei casi il medico curante prescrive un periodo di assenza dal lavoro, che può essere breve o lungo, per consentire riposo fisico e mentale e mettere in atto le misure necessarie per migliorare la situazione lavorativa. Il medico può anche consigliare, laddove fosse necessario, una psicoterapia.
Le terapie comportamentali e cognitive sono spesso indicate per il trattamento del burnout e di solito hanno successo. Questa terapia aiuta a identificare le cause, a diventare più consapevoli dei propri limiti e delle proprie potenzialità e a modificare il comportamento e le abitudini per evitare una ricaduta. Nelle situazioni più gravi si può anche proseguire con una terapia più psicoanalitica per comprendere bene quali sono le forze inconsce che hanno portato a questa situazione.
Come prevenire la sindrome da burnout
Esistono diversi modi per prevenire il burnout, soprattutto per le donne, e mantenere alti i livelli di salute mentale sul posto di lavoro. In primo luogo è importante controllare lo stress su base quotidiana, imparando tecniche come la meditazione e la respirazione profonda per alleviare lo stress e rilassarsi dall’accumulo della giornata.
Per prevenire il burnout è importante saper dire no a richieste irrealistiche o poco prioritarie e mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Inoltre è importante fare pause regolari durante la giornata per evitare l’eccessivo affaticamento e capire quando chiedere aiuto a un supervisore o a un consulente per la salute mentale.
La sindrome da burnout è una condizione molto difficile da affrontare, ma con le giuste precauzioni e il sostegno dei propri cari è possibile prevenirla o almeno ridurre l’intensità.
Avere tempo per rilassarsi, praticare attività che apportano benefici alla salute e tenere sotto controllo il proprio stato emotivo sono tutti modi per combatterla. La prevenzione e il sostegno sono gli strumenti più importanti.
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